La pelle può essere soggetta ad iperpigmentazione, ovvero un inscurimento circoscritto della cute determinato da un deposito di pigmento (ipermelanosi, ipercarotenemia) che generalmente si associa al graduale invecchiamento della pelle può essere aggravato dall’esposizione ai raggi solari o dal progressivo utilizzo di lampade abbronzanti, spesso associato all’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti come antiobiotici o cure ormonali. Altre cause endemiche della comparsa di tale inestetismo sono da ricercare in patologie del metabolismo, lesioni delle pareti vascolari con degradazione dell’emoglobina, gravidanze o stati infiammatori cronici, assunzione di determinati farmaci (fenotiazinici, idantoina, antimalarici, fenolftaleina, arsenico).
Tra le principali macchie cutanee queste distinguiamo:
La soluzione a questi inestetismi è il trattamento della sezione con peeling profondi o laser di ultima generazione. A seguito di una visita accurata, effettuata con l’ausilio di videodermoscopia computerizzata, viene studiata la tipologia e la profondità della lesione e selezionato il tipo di trattamento. Come per la rimozione dei tatuaggi, anche in questo caso non bisogna avere la pelle abbronzata, evitando l’esposizione ai raggi solari e alle lampade UVA per le settimane che precedono il trattamento e non assumendo farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce. Il trattamento, solitamente, è ben tollerato e non riserva particolari controindicazioni. L’effetto immediato è quello di un inscurimento della sezione trattata per circa una settimana, che tende gradualmente a scomparire a seguito di un’esfoliazione più o meno intensa. Lo specialista prescrive una pomata antibiotica da applicare sulla zona interessata dal trattamento, al fine di supportare il processo di guarigione. L’esposizione al sole è, anche in questo caso, da ridurre e da proteggere con filtri specifici (SPF 50+)